SPECIALIZZAZIONI SOSTEGNO (<—- clicca qui)

 

LECCE – Il Tar del Lazio ha sospeso i provvedimenti degli Uffici scolastici provinciali che avevano decretato l’esclusione dalle graduatorie per l’insegnamento dei soggetti specializzati all’estero (Spagna e Romania), provvedimenti con i quali i dirigenti si sono spinti fino a confutare la validità di un titolo che è stato acquisito all’interno dell’Unione Europea. Il Tribunale Regionale del Lazio ha disposto l’annullamento degli atti impugnati. Il ricorso era basato sull’incompetenza degli uffici a valutare i titoli conseguiti all’estero: solo il Ministero dell’Università ha questa competenza. Queste nuove pronunce del giudice amministrativo sono un altro passo in avanti perché si dica una parola definitiva su questa vicenda: sono stati reinseriti i ricorrenti che hanno studiato in Romania o in Spagna ottenendo la specializzazione per il sostegno o per la materia di competenza, con l’obiettivo di essere immessi negli elenchi aggiuntivi alla prima fascia per l’insegnamento nelle scuole italiane. La meta è stata raggiunta con l’ennesima battaglia in tribunale.

 

Gli avvocati vincitori del ricorso, Giovanni Morelli e Giuliano Giannini, legali specializzati nel diritto scolastico, che collaborano con Uniformazione (società italiana di formazione, che è anche sede leccese della prestigiosa Università rumena Vasile Goldis, a cui si rivolgono centinaia d’Italiani per le abilitazioni), avevano già anticipato quest’estate che si trattava di un errore che i giudici amministrativi avrebbero corretto certamente:  «Abbiamo ottenuto la sospensione dei provvedimenti degli uffici scolastici (di Lecce, Brindisi, Bari, Taranto e Milano) per tutti i ricorsi che abbiamo presentato: avevamo già previsto questa posizione da parte dei giudici amministrativi, perché la legge parla chiaro. Avevamo sottolineato queste illegittimità già con i reclami avanzati ad agosto – spiegano gli avvocati Giannini e Morelli, che hanno vinto tutti ricorsi –  Sarebbe bastato porre rimedio in quel periodo senza intasare i tribunali, ponendo la giusta attenzione sulla vicenda. Se l’amministrazione fosse stata più attenta, non sarebbe nato tutto questo pasticcio: ora l’amministrazione scolastica sarà costretta a rifare le operazioni di conferimento delle supplenze sul sostegno, creando danni a coloro i quali verranno eventualmente licenziati, sia ai discenti che cambieranno in corso dell’anno il loro docenti».

 

Insomma, il solito pantano all’italiana: adesso nelle scuole si dovrà ripartire da zero. Quest’anno alcuni uffici scolastici hanno scelto di mettere in pista un nuovo ostacolo: la richiesta dell’equipollenza. Questa novità ha prodotto l’inevitabile esclusione di chi ha presentato i titoli acquisiti all’estero. Oggi, quel provvedimento è stato sospeso, ma la battaglia legale continua: intanto, chi ha i titoli acquisiti all’estero può tornare a insegnare a scuola. «Difendiamo il diritto di tanti docenti che si sono specializzati con noi in Romania o Spagna – spiega la responsabile di Uniformazione, Carla Miglietta –  Su questo non siamo disponibili fare passi indietro e ci siamo affidati ai migliori professionisti, accompagnando i nostri studenti, passo dopo passo, nella battaglia per essere inseriti in prima fascia. Chi acquisisce titoli nei paesi che fanno parte dell’Unione Europea non può essere discriminato, per questo nessun giudice potrebbe escludere chi si è specializzato in Romania o in Spagna, soprattutto se il Ministero non lo vieta!»